Weekly Playlist N.11 (2022)

 

La scorsa settimana vagheggiavamo in merito a fughe interstellari per staccare un po’ dalla delirante quotidianità cui siamo sottoposti da anni a questa parte, solo che né i redivivi Darkspace né tantomeno i Progenie Terrestre Pura ancora a zonzo tra gli astri si sono degnati di concederci un passaggio. Poco male in realtà, poiché ultimamente la rinomata sezione Darkest Past ci ha concesso qualche oretta di sollievo catapultandoci in un passato remoto ma non per questo inattuale, almeno nelle sue emanazioni discografiche partorite nella Norvegia anno Odini ’97.
Che si parta or quindi dagli anniversari, e avendo da fare gli auguri al mitologico Eld” è legalmente previsto dare il via alla playlist con onde, vento e le nebulose tastiere di Ivar Bjørnson: non la prima ma di sicuro la più luminosa nel firmamento allora consegnato ai posteri dagli Enslaved, la magnifica “793 (Slaget Om Lindisfarne)” veleggia imperiosa traghettandoci dai miseri tempi moderni ad un’epoca altrettanto inquieta ma ben meno viscida, la stessa che pochi giorni dopo avrebbe ispirato un altro giovane guerriero di nome Valfar. La mancanza involontaria di uno scritto dedicato non è affatto un problema per persone serie e gente di mondo, i quali ben sanno cosa rappresenti il nome Windir e hanno passato gli ultimi giorni a far girare a massimo volume il venticinquenne ma eterno esordio Sóknardalr”, ieri introdotto ed oggi ripresentato dalla gloriosa chitarra serpeggiante lungo “Sognariket Sine Krigarar”. Tuttavia, dalla fredda Norvegia che fu, un filo rosso corre alla volta degli attuali Stati Uniti attraversandone la patina luccicante ed arrivando dritto nel cuore del Nord-Ovest, in quella “Cascadia” di cui tanto si parla ma che, lupi a parte, pochi ricordano per le sue curiose creature nascoste nei boschi. Tra di esse noialtri non abbiamo mai smesso di amare Seed”, unico figlio maggiore dei Moss Of Moonlight (oggi Felled, come dovreste sapere) rilasciato dieci anni tondi fa e che chi non conosce è invitato a recuperare, a meno che perdersi una traccia simile non sia per lui un problema.
Il brusco passaggio da 1997 a 2012 andrebbe poi un minimo livellato con qualche estratto dalle mensole dello staff, ed è per questo che al tris di ricorrenze poc’anzi ascoltato fa seguito quello altrettanto splendido dei recuperi assai assortiti e guidati come sempre dal solo impegno di portarvi qualche realtà interessante da alternare ai soliti noti. Dei Nocternity ad esempio non si sente mai parlare abbastanza, neppure quando si citano i migliori esponenti della nutrita scena greca, e a noialtri questo non sta bene affatto; pertanto, dritta dal sophomore record del 2003 Onyx” è la furia ellenica di “Valyrian Steel (Blood Of The Dragon)” a rispondere al richiamo lanciato dai tre nordici venuti subito prima, rendendo orgogliosi gli antichi avi come gli appassionati di oggi. I cingoli dell’urbanizzazione sgretolano però anche la più solida delle armature, e l’uomo si ritrova di botto in giungle d’asfalto dove gridare tutto il proprio sconforto – ed è così che nascono gemme nere del calibro dell’omonimo Amesoeurs. Terminata nello stesso 2009 dopo solo un lustro di vita ed un album giustamente di culto nel giro transalpino, la breve ma imperdibile avventura in meandri Goth di gente tipo Neige, Winterhalter e la peperina Audrey Sylvain ci ha donato piccoli tesori quali la presente “Recueillement”, katatoniata senza vergogna fatta però da artisti con attributi e gusto da vendere. Una volta onorato un grande disco francese, l’adorabile senso di competizione coi cuginetti mangiarane riserva il posto in chiusura ad qualche gloria italica, e viste le dissacrazioni live riprese su al nord sarebbe parecchio indicato riaprire la bara e recitare il rosario maledetto di “Oltretomba”, in modo da appagare gli Imago Mortis riesumati su Carnicon” e vaganti tra cappelle sconsacrate ed infime bettole dove corrompere le orecchie dei passanti.
Una tripletta di portentosi anniversari ed una di proposte sibilline sono già materiale per un giovedì da doppio urlo carpiato, ma è dopo un simile bombardamento che il poker di novità e indiscrezioni varie ed eventuali consolida l’occupazione del vostro impianto, trainata da due singoli effettivi di gran pregio: dei tedeschi Häxenzijrkell e dell’Urgrund” in arrivo il 30 aprile avevamo detto in precedenza, ma ora è l’anteprima ufficiale “Der Pfad Der Finsternis” a fare la voce grossa seguita poi dalla sassaiola “On A Throne Of Souls”: ingresso a capocciate in fronte dei Lord Belial nell’attuale rimpatriata di culti svedesi, sancito a partire dal 27 maggio dal sobrio artwork di Rapture”. Sempre in tema di Svezia, attesa ormai alle stelle se non oltre per il secondogenito della malata stirpe Lifvsleda, un pesce d’aprile intriso di malvagità di nome Sepulkral Dedikation” ed anticipato dall’antipasto Lifvspänn”, dove oltra alla traccia omonima persino una cover del classico “Transilvanian Hunger” cantata in lingua madre riesce a fare un figurone manco fosse un inedito scritto ora. Insomma: da qui a sette giorni non avrete che da scegliere il vostro veleno tra i nove finora versati, eppure c’è da scommettere che almeno un quarto della nostra audience (oltre alla totalità di chi vi tiene compagnia durante la settimana) sarà già chiusa da ventiquattro ore filate su uno dei papabilissimi dischi del 2022. Annunciato col solito scarso preavviso, affidandosi soltanto al blasone conferito da quasi venticinque anni al di sopra di tutto e tutti, The Long Defeat” segna il ritorno sul pianeta dei Deathspell Omega a tre puntuali primavere dal The Furnaces Of Palingenesia” ancora saldo nelle peggiori visioni notturne di una generazione, corrotta dalle declamazioni enunciate su “Absolutist Regeneration” e pronta ad un altro tuffo nel cuore di tenebra francese, del quale vi narreremo maggiormente ai nostri prossimi conclavi…

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Enslaved“793 (Slaget Om Lindisfarne)” (from Eld”, Osmose Productions 1997)

2. Nocternity“Valyrian Steel (Blood Of The Dragon)” (from Onyx”, Solistitium Records 2003)

3. Amesoeurs“Recueillement” (from Amesoeurs”, Code666 Records 2009)

4. Moss Of Moonlight“Cascadia” (from Seed”, Cascadian Alliance Records 2012)

5. Lifvsleda“Transilvansk Hunger” (from Lifvspänn” (EP), Norma Evangelium Diaboli 2022)

6. Häxenzijrkell – “Der Pfad Der Finsternis” (from Urgrund”, Amor Fati Productions 2022)

7. Windir“Sognariket Sine Krigarar” (from Sóknardalr”, Head Not Found Records 1997)

8. Lord Belial“On A Throne Of Souls” (from Rapture”, Hammerheart Records 2022)

9. Deathspell Omega“Absolutist Regeneration” (from The Furnaces Of Palingenesia”, Norma Evangelium Diaboli 2019)

10. Imago Mortis“Oltretomba” (from Carnicon”, Drakkar Productions 2014)

Michele “Ordog” Finelli

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